
Illustrate a Pescara le attività delle tre principali associazioni impegnate sul tema: migliaia di ore di lavoro del volontariato per la salvaguardia dell’Orso.
Questa mattina, durante una conferenza stampa a Pescara, le Associazioni “Salviamo l’Orso”, “Dalla parte dell’Orso” e WWF Abruzzo hanno presentato il report “Il contributo delle Associazioni ambientaliste per la salvaguardia dell’Orso bruno marsicano”.
Il dossier riassume le iniziative portate avanti dai volontari delle associazioni a tutela di questa specie. Un’attività che non vuole certo sostituirsi a quanto devono fare le Istituzioni, mira a garantire la possibile coesistenza tra l’orso e l’uomo sulle montagne dell’Appennino dove sopravvivono solo cinquanta esemplari, assediata e continuamente minacciata da bracconieri, nuove strade e impianti da risalita
Decine e decine di attività sono state portate avanti grazie a fondi propri delle Associazioni e ai finanziamenti di Enti pubblici e soggetti privati, di aree protette come il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale della Majella, l’Oasi WWF Riserva regionale Gole del Sagittario e la Riserva regionale del Monte Genzana e Alto Gizio, e attraverso i fondi dell’Unione Europea garantiti dal LIFE Arctos.
Il dossier riferisce sulle attività come recinti elettrificati e cancelli in ferro, campi di volontariato per il recupero di piante selvatiche con volontari provenienti da tutta Italia e di giovani di altri Paesi europei anche nell’ambito del Programma Erasmus, risarcimento danni, vaccinazione e controllo di cani da lavoro e guardiania, nonché sterilizzazione di cani rinselvatichiti, 1000 cani nelle regioni di Abruzzo, Lazio e Molise. E ancora monitoraggio, raccolta di campioni genetici, fototrappolaggio, incontri pubblici in Abruzzo, Lazio e Molise con le popolazioni locali per far conoscere le caratteristiche dell’orso, eventi culturali e feste.
Le Associazioni hanno confermato il proprio impegno a favore dell’orso anche per il 2017, chiedono “impegni concreti alle Istituzioni”, a partire dalla Regione Abruzzo: esecuzioni ai fondi per il pagamento dei danni causati dall’Orso alle attività rurali dell’Abruzzo montano, così da scongiurare eventuali conflitti tra attività umane e presenza del plantigrado e misure previste dal PATOM, il “Patto per la tutela dell’Orso marsicano”, sulla chiusura delle strade utilizzate dai bracconieri, sulla prevenzione e repressione dell’utilizzo di bocconi avvelenati e sulla sicurezza degli attraversamenti stradali. Aprire un tavolo di confronto con gli Enti gestori delle aree naturali protette, gli Istituti scientifici e le Associazioni ambientaliste per verificare la compatibilità di una serie di interventi programmati sulle montagne abruzzesi (a partire dal Master Plan) e la tutela dell’Orso e del suo habitat. No a proposta di riperimetrazione del Parco regionale del Velino-Sirente, facendone uno strumento concreto di tutela dell’Orso e del suo habitat.
Ristabilire una presenza competente della Regione Abruzzo al tavolo del PATOM (il precedente rappresentate è dimissionario) e garantire le necessarie sinergie tra i diversi Assessorati e gli Uffici regionali per evitare l’isolamento operativo del rappresentante regionale vanificando gli sforzi compiuti.
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