
"Da problema può diventare risorsa.” Salvare il Palazzo Sirena di Francavilla al Mare dalla demolizione e restituirlo alla sua funzione sociale. Appello promosso dalle Sezioni di Italia Nostra di Chieti e Pescara
Palazzo Sirena è stato ricostruito nel secondo dopoguerra sullo stesso sito dell’originario Kursaal ottocentesco , su disegno tardo razionalista dall’ingegnere Vittorio Ricci, proprio per riconfermare la continuità della funzione aggregativa e rappresentativa che quell’organismo svolgeva, divenendo nella percezione popolare un vero e proprio simbolo della ripartenza, dopo le distruzioni belliche, dell’intero centro cittadino, come molti documenti dell’epoca attestano. Raccontano la storia Giancarla Armidi, Presidente della Sezione IN di Chieti e Domenico Valente, Presidente della Sezione IN di Pescara.
L’edificio ha poi svolto effettivamente, con continuità , il ruolo di centro propulsore e di riferimento vitale dello sviluppo sociale e urbanistico di Francavilla al Mare. Per decenni la struttura, gestita prima dalla locale Azienda di Soggiorno e poi dal Comune, ha ospitato iniziative di rilievo che hanno caratterizzato la vita sociale, culturale e mondana della località turistica, facendole vivere nei momenti del suo sviluppo e nella trasformazione del centro all’interno del sistema di relazioni territoriali che si modificava; lo ha accompagnato, pur con i caratteri contraddittori ed incontrollati dei suoi assetti urbanistici, costituendo sempre ( con pochi altri elementi urbani) uno dei capisaldi della sua struttura insediativa. Negli anni 90, l’edificio è stato ampliato sul fronte mare, a seguito di un concorso di idee, e ha assunto l’attuale composita conformazione. Gli anni più recenti sono purtroppo stati caratterizzati da sottoutilizzazione, trascuratezza e abbandono.
“L’attuale amministrazione comunale ha reiteratamente espresso la volontà di demolire la parte originaria del Palazzo - oggi in uno stato di degrado che, tuttavia, non vede compromessa la sua stabilità - al fine di ampliare la piazza antistante. A riguardo è si sviluppata da tempo un’animata discussione, favorita soprattutto dal comitato cittadino Risorgi Sirena, dibattito che assume però oggi una valenza che va ben oltre la dimensione locale, supera i confini comunali di Francavilla e assume, per il merito e il senso dell’intervento che ci si accinge a realizzare, un valore emblematico per la cultura regionale mentre si registrano , in sede di dibattito nazionale , qualificate posizioni sempre più allarmate sulle difficoltà di difendere le testimonianze della città novecentesca, di fronte all’attenuarsi degli strumenti , anche normativi, per la sua salvaguardia.” Sottolineano in una nota. “A nostro avviso il Palazzo Sirena non va demolito." Ma "va riconosciuto quale elemento significativo del Patrimonio Architettonico della nostra regione, un bene culturale, testimonianza materiale con valore di civiltà e, in senso ancor più ampio, quale bene comune; un Patrimonio che va al più presto riconosciuto e tutelato nei numerosi esempi che le nostre realtà urbane presentano e di cui Palazzo Sirena è importante esempio.”
L’edificio, si legge, la sua collocazione nel paesaggio litoraneo, il rapporto con il contesto edificato, costituiscano elementi significativi di identità urbana, e che, per l’interazione fra comunità e luogo realizzata negli anni della sua piena attività, tale manufatto rappresenti un’eredità culturale da non cancellare e da trasmettere alle generazioni future. Afferma l'associazione “è uno degli episodi architettonici cittadini riconosciuti , dotati di qualità e portatori della comune storia ai quali ancorare l’opportuno ripensamento del tessuto urbano, nel quale introdurre gerarchie e relazioni, dopo la fase dell’espansione indistinta. Da problema può diventare risorsa.”
E’ possibile ,infatti, recuperare l’edificio in coerenza con le sue caratteristiche più peculiari, con destinazioni funzionali attuali, mediante interventi volti ad una nuova significazione delle sue articolazioni spaziali; si potrà così restituire alla città una importante testimonianza storico architettonica e, nello stesso tempo, mantenere e consolidare il senso di appartenenza e coesione sociale sempre più minati dai processi di frammentazione e omologazione sociale in corso.
Nell'appello Italia Nostra e i sottoscrittori invitano la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo a procedere con tempestività al riconoscimento dell’interesse culturale del Palazzo Sirena , coerentemente con il ruolo istituzionale che l’organismo di tutela del patrimonio storico artistico è chiamato a svolgere; sollecitano il Sindaco e il Consiglio Comunale di Francavilla perché “sia scongiurata la demolizione dell’edificio e sia realizzato un progetto di conservazione/trasformazione innovativa del manufatto che restituisca ai cittadini una struttura pubblica rinnovata, più funzionale e rappresentativa della sua identità sociale. “
- Hanno aderito all’Appello:
Adriana Gandolfi, antropologa
Adriano Ghisetti, Professore Ordinario di Storia dell’architettura, Università “ G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara
Alessandra Broccolini, Professore di Antropologia Culturale, Università “La Sapienza”, Roma
Antonello Alici, Architetto, Università Politecnica delle Marche
Carlo Fonzi, Presidente dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea
Carlo Pozzi, Professore Ordinario di Composizione architettonica e urbana, Università G. D’Annunzio, Chieti – Pescara
Claudio Varagnoli, Professore Ordinario di Restauro, Università “G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara
Costantino Felice, storico, già Professore di Storia Economica, Università “G .D’Annunzio”, Chieti – Pescara
Eide Spedicato Iengo, Professore di Sociologia, Università “G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara
Emiliano Giancristofaro, etnologo, già Presidente regionale di Italia Nostra Abruzzo
Enzo Fimiani, storico, Direttore della Biblioteca dell’Università “G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara
Gentucca Canella, Professore di Composizione architettonica e urbana, Politecnico di Torino
Giovanni D’Alessandro, scrittore
Giulio De Collibus, Vice Presidente dell’Archeoclub d’Italia
Guido Alferj, Giornalista, già Direttore de “Il Messaggero” ed. Abruzzo
Lia Giancristofaro, Professore di Antropologia Culturale, Università “G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara e Dir.della “Rivista Abruzzese”
Marco Fumo, musicista, già Docente Conservatorio di Musica “L. D’Annunzio” - Pescara
Maria Rosaria La Morgia, giornalista
Mario Centofanti, Professore di Restauro architettonico, Università degli Studi dell’Aquila
Massimo Palladini, Vice Presidente Regionale Abruzzo e Molise dell’ Istituto Nazionale di Urbanistica (INU)
Nerio Rosa, critico d’arte, già Preside del Liceo Artistico di Teramo
Paola De Sanctis Ricciardone, antropologa, Università di Cosenza
Paolo Muzi, Presidente regionale Italia Nostra Abruzzo
Raffaele Colapietra, storico, già Docente presso l’Università degli Studi di Salerno
Raffaele Giannantonio, Professore di Storia dell’Architettura, Università “G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara
Walter Capezzali, Presidente della Deputazione Abruzzese di Storia Patria
Nuove adesioni pervenute
Piero Rovigatti, Docente e ricercatore di Urbanistica, Dipartimento di Architettura, Università di Chieti Pescara
Omerita Ranalli, etno-antropologa, Archivio sonoro Franco Coggiola, Roma
Veronica Salomone, Dottore di ricerca in Architettura e Urbanistica, Dipartimento di Architettura, Università di Chieti Pescara
Federico La Monaca, ingegnere, Politecnico di Milano
Alfredo D’Ercole, architetto, esperto in city management
Raffaella Cordisco, storica dell’arte
- Inoltre hanno aderito su particolare invito delle sezioni di Italia Nostra di Pe e Ch, gli urbanisti:
Paolo Berdini
Pierluigi Cervellati
Vezio De Lucia
Raffaele Mazzanti
Giulio Tamburini
L’architetto Luigi De Falco, membro del Consiglio Scientifico dell’ICOMOS, già assessore all’Urbanistica del Comune di Napoli e consigliere nazionale di Italia Nostra
Maria Pia Germandi, archeologa, Università degli Studi di Pavia,
Giovanni Losavio, già Magistrato, Presidente di sez. presso la Suprema Corte di Cassazione ex Presidente Naz.di Italia Nostra
Maria Paola Morittu, giurista, esperta in conservazione dei beni culturali, consigliere nazionale di Italia Nostra
- Ulteriori adesioni al 17 febbraio
Grazia Panara, architetto, insegnante di storia dell’arte, Chieti – Gelsomina Rasetta, insegnante – Alessandra Colella, architetto – Rena Saluppo, insegnante – Concetta Palmitesta, insegnante – Marinella Contenti, fotografa – Manuelita Iannetti, artista – Giovanni Gandolfi, architetto
- Le adesioni raccolte al termine dell’Incontro pubblico Insiemesiamolasirena svolto a Francavilla al Mare 11 febbraio 2017:
Mariacristina Perrozzi, insegnante – Nicola di Quinzio, studente – Rocco Storto, pensionato – Giulia Cotumaccio, libera professionista – Alessandro Borghesi, coll. amm. Gruppo consiliare della Regione Abruzzo – Loredana Gattone, casalinga – Enzo Di Giacomo, operaio – Moreno Bernini, CEA Buendia – Sergio Malatesta – Giovanna Polidoru – Antonio Paolucci, insegnante – Antonio De Duonni, già direttore didattico – Ascenza Stangarone – Federico Baldassarre – Tiziano Marcelli, geologo – Laura Ferretti, insegnante – Dora Di Credico, casalinga – Gina Buonagna, libero professionista – Marisa Locchini, impiegata in pensione – Franca D’Amario, insegnante – Riccardo Perelli, dott. – Fausta D’Onofrio, pensionata – Crinella D’Incecco, impiegata – Angelo Satolli, artigiano – Eleonora Marulli, pensionata – Federica Rapino, studentessa – Andrea Di Berto, impiegato – Francesca Tosti, medico – Paola Giorgiani, architetto – Alessandro D’Alessandro – Giovanni Di Gabriele, pensionato – Dalila D’Onofrio, insegnante – Lucia De Medio, pensionata – Valentina Raciti, restauratrice e storica dell’arte – Ippolita Ranù, architetto – Giuliano Salomone, disoccupato - Giuliano Di Credico, pensionato – Rosalba Lega, casalinga – Loretta Montemaio – A. R. Farinelli –
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