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Montesilvano/Migranti. De Martinis, “nessun centro ai campi Trisi, solo una eventualità da progetto”

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Montesilvano/Migranti. De Martinis, “nessun centro ai campi Trisi, solo una eventualità da progetto”

Migranti all'ex Fea e Trisi nella delibra di marzo2017. De Martinis interviene: “E’ veramente inaccettabile che taluni consiglieri terrorizzino i cittadini, fornendo realtà distorte e ricostruite ad arte.”

 

 

Il consigliere Aliano, dopo lo strappo insieme ad altri 5 consiglieri di maggioranza, parte con la rivelazione della delibera di marzo sul centro Trisi e ex Fea, sarebbero strutture destinate ai migranti. Aggiunge poi su social, “150 mila euro sottratti alle politiche sociali e, dunque, alle famiglie in difficoltà, destinati all'adeguamento delle strutture per immigrati.”

Ieri i chiarimenti dal vice sindaco De Martinis, che parla di “un senso di timore infondato”, e la risposta verso il gruppo consiliare dei 6 Montesilvano2019: “Non vi sarà alcun centro di accoglienza all’interno dell’impianto sportivo Trisi”.

De Martinis, oggi, al telefono con la redazione, chiarisce la delibera e le intenzioni di giunta: “sono stati presi dal consigliere Aliano due progetti diversi, Sprar e Uia, comunque, il progetto presentato è quello di seconda accoglienza che permette di dimezzare le presenze rispetto a quelle nei CAS (alberghi). Al massimo rimarebbero non più di 161 presenze”

Sui 150mila euro, dice, “sono le risorse che il Comune deve mettere a fronte del progetto finanziato dal ministero”.

L'esponente di Forza Italia, ripete più volte “la chiave di volta della delibera di giunta risiede nel concetto che le due strutture comunali, ex Fea e Trisi, sono state indicate in delibera solo nell'eventualità (lo ripete per tre volte), non si riescano a individuare altre private.”

La delibera recita “prevedendo anche la possibilità” di utilizzo delle due strutture, preme sottolineare De Martinis. Sarebbe comunque escluso “il bivacco o l'affollamento nel centro Trisi”, precisa, “al massimo può ricevere 6 persone, in quanto c'è un solo alloggio”, ma “abbiamo fatto altro, abbiamo trovato altri locali privati che verranno pagati proprio con il progetto ministero”. Pertanto secondo quanto riferito da De Martinis per ora sarebbe “esclusa” questa opzione.

Resta il fatto che nel caso l'ex Fea dovrebbe comunque essere oggetto di lavori per essere usata.

L’assessore alle Politiche Sociali sullo SPRAR ribadisce “ci permette di frazionare in piccoli gruppi l’accoglienza” e i Cas verranno chiusi. “Creare tali allarmismi è disonesto nei confronti di tutti i cittadini”.

 

Il progetto Sprar finanziato dal ministero per integrare i profughi

 

“Era il 28 novembre 2015 quando annunciammo per la prima volta la volontà di realizzare una nuova mensa per i poveri e un emporio solidale. Se la realizzazione di tali servizi a supporto dei cittadini che quotidianamente vivono grandi disagi e per diversi motivi non sono in condizione di provvedere al proprio sostentamento, non ha fini sociali allora ce lo spieghino i consiglieri cosa significa aiutare le persone in difficoltà con pasti e beni di prima necessità. Ancora una volta ci troviamo davanti a dolosi tentativi di fare confusione. Oggi abbiamo integrato questa progettualità con la realizzazione del sistema SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che, ricordiamo, non è un’iniziativa costituita da un semplice dormitorio per i migranti che dovranno essere accolti a Montesilvano. Si tratta di un piano articolato e strutturato per la loro integrazione socio-lavorativa e abitativa, con attività e servizi di accoglienza, ma anche di orientamento, accompagnamento legale e mediazione interculturale che verranno realizzati da Comune, Azienda Sociale e dall'Ati Pescara, Polis, Caritas diocesana e Cooperativa Sociale Ausiliatrice, mediante fondi di natura statale e non comunale”. De Martinis parla in merito al finanziamento del progetto SPRAR.

 

“La mensa e l’emporio solidale verranno realizzati al piano terra di uno degli immobili che accoglieranno parte dei migranti che saranno inseriti nel progetto SPRAR. Questi continui tentativi di fare confusione creano solo ingiustificate paure nei residenti. Solo chi  è presente o vorrebbe entrare nel circuito dei centri di prima accoglienza, adibendo altri alberghi della città a questa finalità, snaturando la vocazione turistica del nostro territorio, potrebbe sentirsi minacciato dall’attivazione della progettualità dello SPRAR. L’Amministrazione, invece  - conclude De Martinis - con questo percorso è riuscita a ricreare le condizioni per lo sviluppo turistico di Montesilvano, a tutelare la sicurezza dei cittadini, ma anche a garantire quel supporto alle persone che sono in difficoltà e ai migranti che con lo SPRAR potranno inoltre essere integrati sotto diversi punti di vista, come richiede la normativa nazionale”.

 

Lo sfogo di Mauro Orsini

 

“Ritengo sia un atto di irresponsabilità politica creare allarmismo sullo sbarco dei profughi da parte di alcuni consiglieri che paventano e annunciano in maniera strumentale l'ingresso incontrollato di immigrati in ogni angolo della città con il rischio di contagi e pericoli che porterebbero - aggiunge il consigliere Mauro Orsini -. Questi politici, per salire alla ribalta delle cronache, fomentano la rabbia contro la pubblica amministrazione che si limita a rispettare le leggi comunitarie e nazionali, con il rischio di creare barriere facendo leva sull'attuale situazione di disagio economico e sociale che vivono tanti cittadini italiani che magari si sentono legittimati a sfogare la propria rabbia contro i più deboli. Invito tutti alla riflessione e alla prudenza sul tema, basta una scintilla per accendere un focolaio del quale saremmo tutti vittime innocenti”.

 

Questa sperimentazione, in teoria, per l'Amministrazione politica, sarebbe il mezzo per integrare in seconda accoglienza i migranti ( dopo i cas). Aliano sostiene che il centro Trisi verrebbe trasformato in una struttura socio sanitaria integrativa. E scrive “urge opporsi”e il cittadino commenta sotto il post “mandateli a casa”.

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