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Parco della Costa Teatina. Associazioni scrivono a Gentiloni e MattareIla: "favorito solo il cemento"

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Parco della Costa Teatina. Associazioni scrivono a Gentiloni e MattareIla:

Il mancato varo “allontana” i cittadini dalle istituzioni. WWF, Legambiente, FAI, Italia Nostra, Pro Natura e Mare Vivo scrivono a Gentiloni e Mattarella “I ritardi favoriscono soltanto cemento e petrolio e non l’economia verde che serve al territorio”

 

 

 

Una lettera delle associazioni ambientaliste al presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: è questa la strada scelta dei responsabili abruzzesi di WWF, Legambiente, FAI, Italia Nostra, Pro Natura e Mare Vivo per sollecitare nuovamente la conclusione dell’iter istitutivo del Parco Nazionale della Costa Teatina, in lista d’attesa ormai da ben16 anni.

 

Dopo aver citato la stessa richiesta fatta in passato a Renzi, hanno ricordato a Gentiloni che gli ostacoli di volta in volta frapposti al varo di questa importante area protetta, portati avanti in nome di una visione politica miope e di una idea ottocentesca dell’economia, sono stati di fatto superati dalla nomina di un commissario ad acta per la perimetrazione che ha svolto il suo lavoro in tempi rapidi. “È del tutto inconcepibile e illegittimo che neppure questo sia bastato per far uscire il provvedimento dalla palude in cui resta confinato da oltre tre lustri.”

 

“Non crede, Presidente, – scrivono le associazioni - che un simile comportamento delle Istituzioni

dello Stato, che bellamente ignorano persino le leggi, possa allontanare sempre di più i cittadini da

coloro che oggi rappresentano quelle Istituzioni?”

 

La “cementificazione selvaggia”, le “annose speculazioni legate al porto di Ortona a al ritorno del progetto di VASTOCEM (oggi seguito da una nuova ditta) a ridosso della riserva naturale di Punta Aderci, terza spiaggia più bella d’Italia” sarebbero le uniche situazioni “favorite” dai ritardi.

 

VASTOCEM, secondo le associazioni, “è casualmente sostenuto da Mario Olivieri, che fu uno dei proponenti, con Abruzzo Civico, della 'risoluzione urgente' contro il lavoro dell’allora commissario Giuseppe De Dominicis approvata nel 2015 dal Consiglio regionale. Lo stesso consigliere regionale che si propone oggi, in un suo recente intervento a favore dell’insediamento industriale accanto all’area protetta, di presentare insieme al gruppo locale 'Il Nuovo Faro' una proposta di riorganizzazione dell’area portuale vastese 'in grado di garantire la salvaguardia ambientale con la tutela degli investimenti', dimenticando di evidenziare che il leader del Nuovo Faro, Edmondo Laudazi, è il tecnico che ha firmato il progetto originario di VASTOCEM”.

 

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