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Calcio. Il Pescara saluta la serie A

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Il tecnico Zeman

di Amerigo Orsini

Retrocessione matematica per il Delfino, sconfitto dalla Roma nel posticipo del lunedì (1-4).

 

Con cinque giornate d’anticipo il Pescara saluta il massimo campionato: davvero pochi i 14 punti racimolati in 33 partite per poter continuare a sperare nel miracolo. Per i biancazzurri si tratta della sesta retrocessione su sette campionati disputati in serie A: solamente nella stagione 1987-88, con Galeone in panchina e la coppia Junior-Sliskovic in campo, la squadra adriatica è riuscita a centrare la salvezza. E altri record negativi potrebbero aggiungersi se il Pescara non riuscirà, nelle ultime gare di campionato, a superare in classifica il Palermo, che al momento lo precede di due sole lunghezze.

Seconda retrocessione in carriera per Zdenek Zeman, dopo quella alla guida dell’Avellino nella stagione 2003-04, ma c’è davvero poco da imputare al tecnico boemo (subentrato a Oddo alla 25° giornata) se non, come lui stesso ammette nel post partita, il mancato cambiamento di mentalità della squadra: "Purtroppo il mio arrivo in panchina non ha portato molti frutti. Di positivo c’è stato solo l’esordio, poi però abbiamo sbagliato le due gare successive e a quel punto il distacco è diventato troppo grande. Ho cercato di innestare nei ragazzi la mia mentalità, ma non abbiamo raccolto molto. Il campionato di serie B sarà molto diverso, dovremo lavorare tanto, perciò al termine della stagione vedremo cosa ci sarà da salvare in questa squadra".

Poco da dire sulla prestazione in campo dei biancazzurri, vista l’enorme disparità di valori in campo. La Roma costruisce una valanga di occasioni, anche se sblocca il risultato solo al 44’ con Strootman, legittimando il vantaggio un minuto dopo con un’azione in fotocopia che porta al raddoppio di Nainggolan. Nella ripresa una doppietta di Salah chiude i giochi e a poco serve il gol della bandiera abruzzese realizzato da Benali, se non ai fini statistici (con 48 reti complessive questa 33° giornata di campionato è stata la più prolifica di sempre).

Tra i giallorossi da registrare invece il caso Dzeko, con il calciatore bosniaco (in corsa per la classifica cannonieri) furioso per la sostituzione al 70’ voluta dal tecnico Spalletti. "Fai ancora il furbo?" è il labiale polemico del centravanti, immortalato dalle telecamere e rivolto all’allenatore al momento del cambio. Ma mister Spalletti non ci sta a subire certe offese: "Capisco Dzeko, ma le scelte vanno rispettate. Se voi dite che è poco corretto toglierlo dal campo a venti minuti dalla fine, io vi rispondo che ho un solo attaccante per tre gare fondamentali, come il derby e poi quelle contro Milan e Juve. Mi ha detto che faccio il furbo? Allora è una fortuna che sia andato direttamente negli spogliatoi senza passare per la panchina… Edin è così grosso!...". Prova a chiudere con una battuta il tecnico toscano, ma di certo le polemiche continueranno.

 

PESCARA (4-3-3): Fiorillo; Zampano, Bovo, Coda (79’ Fornasier), Biraghi; Coulibaly (67’ Verre), Muntari (46’ Bruno), Memushaj; Benali, Bahebeck, Caprari. All.: Zeman.

ROMA (4-2-3-1): Szczesny; Rudiger, Manolas, Fazio, Emerson (79’ Juan Jesus); Strootman, Paredes (82’ Perotti); Salah, Nainggolan, El Shaarawy; Dzeko (70’ Grenier). All.: Spalletti.

Arbitro: sig. Irrati di Pistoia.

Marcatori: 44’ Strootman, 45’ Nainggolan, 48’ Salah, 59’ Salah, 83’ Benali.

Note: ammonti Muntari, Biraghi; spettatori 15.368 per un incasso di 266.874 €.

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