
di Massimo Sanvitale
Domani, con inizio ore 15:00, il Pescara sarà di scena in Sardegna per affrontare il Cagliari in una partita al sapore di un’amichevole estiva.
Il Pescara, a seguito della sconfitta contro la Roma, è ufficialmente in serie B. L’avvenuta retrocessione, già ampiamente prevista e digerita dalla piazza, ha il merito di tacitare stucchevoli pensieri del tipo: “Finché la matematica non ci condanna, abbiamo il dovere di provarci”. Ecco, la matematica è giunta sebbene in ritardo rispetto alla logica. Il Cagliari, invece, dall’alto dei suoi 38 punti, è ad un punto dalla salvezza, sempre che il Crotone vinca tutte le partite, di conseguenza anche in questo caso la logica sembra battere i numeri sul tempo.
Si pensa al futuro, dunque, con Zeman che manda messaggi alla squadra: “Chi vuole rimanere lo deve dimostrare sul campo”. Naturalmente non è una questione di solo sport, dipenderà dalle situazioni contrattuali dei calciatori, soprattutto di chi legittimamente potrebbe percepire, salutando Pescara, uno stipendio da serie A. In serie B, dalla stagione 2013/2014, vige la regola del salary cup, che fissa in 300.000 euro lordi il tetto massimo che una società può pagare ai propri calciatori. Sforare significa incorrere in sanzioni di tipo economico commisurate all’entità della cifra in eccesso. La regola si applica solo ai contratti conclusi in B, tuttavia alcuni dei giocatori sono in scadenza, come Campagnaro ma soprattutto Gilardino. L’attaccante campione del mondo 2006, per rimanere a Pescara così come si vocifera– e un po’, naturalmente, si spera – dovrebbe accettare un ingaggio lontano dalle cifre cui è abituato, oltre che rinunciare al suo obiettivo dei 200 gol in serie A. Per questi motivi crediamo che Gila non scenderà in serie B con il Pescara. Intanto è sulla via del recupero ma domani non giocherà perché, spiega il mister, “non è ancora pronto”.
“Non voglio fare brutte figure”, dichiara Zeman in conferenza. Poi, a domanda su altri possibili esordi oltre a quello – felice – di Coulibaly, risponde: “Non credo che farò giocare i ragazzi della primavera, la situazione non lo permette, comunque questa estate ne porterò diversi in ritiro”. Probabilmente la decisione deriva dal timore che un’annata storta possa risucchiare e condizionare un giovane. Siamo d’accordo solo parzialmente: è certamente vero che per un primavera non sarebbe semplice giocare nel contesto di desolazione in essere, tuttavia l’assaggiare un campo di serie A potrebbe rivelarsi istruttivo.
Zeman, poi, parla della sua passata e amara avventura cagliaritana: “È stata un'esperienza negativa nei rapporti, ma abbiamo giocato un buon calcio, soprattutto all'inizio. Si sono salvati per tanti anni con un calcio diverso e c'è stata la difficoltà nel cambiare tipologia”. Prosegue analizzando la stagione biancazzurra: “Il Pescara ha in rosa dei buoni giocatori, ma non è riuscito ad essere squadra”. In chiusura era immancabile un suo commento sulla nuova vita di Luciano Moggi, neo consulente del Partizani Tirana: “Lui ha detto che usciva dal calcio dieci, quindici anni fa, nonostante le sentenze lui nel calcio invece c'è sempre, non sono per niente sorpreso che sia rientrato nel calcio, e in Albania”.
Probabili formazioni:
CAGLIARI (4-3-1-2): Rafael; Isla, Bruno Alves, Pisacane, Murru; Ionita, Tachtsidis, Barella; Joao Pedro; Borriello, Sau. Allenatore: Massimo Rastelli
PESCARA (4-3-3): Fiorillo; Zampano, Coda, Bovo, Crescenzi; Coulibaly, Muntari, Memushaj; Benali, Cerri, Caprari. Allenatore: Zdeněk Zeman
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