
di Angela Curatolo
L'Abruzzese Collevecchio nel film di uno dei tre registi del momento: Ridley Scott. “Grande soddisfazione!”
E' un attore di Montesilvano che dà lustro da anni alla città, interpretato fictions e film, famoso è il Clan dei Camorristi. Ora sta vivendo la grande occasione, un film con il uno dei tre registi più grandi al mondo in questo momento: Ridley Scott.
Alien, Blade Runner, il Gladiatore, Hannibal. Sono solo alcuni dei titoli firmati da lui.
Claudio Collevecchio, nato ad Atri, vive da sempre nel quartiere più popoloso e antico di Montesilvano, Villa Carmine, da animatore, Dj, diventa attore. Caratterista specializzato nel ruolo di cattivo, il volto giusto, l'espressione profonda, buca lo schermo e Ridley Scott lo vuole.
“23 ore sveglio in piedi ma ne è valsa la pena”, così riferisce al telefono, appena terminate di girare le prime scene, sul lago Trasimeno, “è una grande produzione americana”.
Alcune prime indiscrezioni sulla storia: si articola negli anni '70, racconterebbe il primo rapimento di un bambino a cui viene tagliato l'orecchio a scopo di riscatto. Collevecchio è uno dei rapitori, il più truce della banda.
Collevecchio al centro, con la "banda" del film.
Ti ha scelto Scott personalmente per questo ruolo?
Si lui, non lascia nulla al caso, sceglie personalmente i volti e gli attori dei suoi film, mi ha visto e mi ha voluto per il mio volto duro, dice che è adatto al ruolo.
Qual è il segreto per realizzare il lavoro che si è sempre desiderato?
Eh, tanta determinazione. Ho cominciato da zero, senza conoscenze. Sai quanti viaggi a vuoto ho fatto prima di poter realmente lavorare? Quanti soldi e tempo investiti?
La tua storia artistica è veramente interessante, animatore, dj, poi hai deciso di intraprendere questa carriera.
Io ho cominciato a 40 anni a fare cinema. Qui è difficile fare questo lavoro, in Abruzzo non ci sono grandi produzioni. Devi andare a Roma.
Perchè secondo te?
Non abbiamo ancora la cultura per questo tipo di business. C'è tanto teatro dialettale, ok va bene, finito qui. Ci vorrebbe più Shakespeare, Pirandello. Più teatro di livello. Più teatri come strutture.
Cosa si può fare?
Aspettare un salto generazionale, perchè deve cambiare la mentalità.
Claudio, tu sei un attore caratterista, rivela chi sa recitare. Fai sempre il cattivo?
Di solito si. Interpreto anche altri tipi di personaggi. La regista Viviana Bazzani mi ha dato la possibilità di far uscire altre parti di me in ruolo interessante in un corto.
Chi sei in questo film?
Un padre integerrimo davanti al figlio ma nell'intimo distrutto per il lavoro, per i problemi di soldi, ha il morale sotto i tacchi. Io sono il coprotagonista, un ruolo di cui vado fiero. Il corto partecipa al Giffoni festival e poi sarà proiettato a Los Angeles.
Puoi anticiparci qualcosa per il futuro? Posso solo dire che nell'aria c'è una miniserie dove interpreto un ruolo forte, d'azione. Basta... ti farò sapere presto.
Complimenti e siamo fieri di te caro Claudio! Dai, dai, dai!
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