
Ora deve rispettare il divieto avvicinamento.
L’uomo, un 54enne del posto, non si era mai rassegnato alla conclusione della relazione sentimentale con la denunciante, una donna 36enne del posto, e con condotte reiterate la minacciava e la molestava. In alcune occasioni le aveva “alzato” le mani picchiandola e strattonandola, colpendola violentemente anche con calci, continuando a vessarla con sms e telefonate insistenti e molesti sia durante l’orario di lavoro sia quando era libera e si trovava a casa o con le amiche, tanto da cagionarle un perdurante stato di ansia e paura, ingenerando nella stessa un fondato timore per la propria incolumità.
In una circostanza, telefonava sul luogo di lavoro, fingendosi Carabiniere, al solo fine di sincerarsi che la donna stesse effettivamente lavorando, in quanto geloso di altre persone. L’uomo, imperterrito, la pedinava e le teneva appostamenti sotto casa, ovvero sul posto di lavoro per verificare eventuali altre frequentazioni.
Quando riusciva ad avere gli incontri con la scusa di chiarimenti la minacciava esortandola a ritornare con lui. Al diniego erano botte.
I Carabinieri del Comando Stazione di Martinsicuro hanno rintracciato e notificato l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale coercitiva del divieto di avvicinamento emessa dal GIP del Tribunale di Teramo su conforme richiesta del Sostituto Procuratore in ordine al reato di atti persecutori, commesso a Martinsicuro nel periodo febbraio – giugno 2017. Lo stesso, in virtù del provvedimento in disamina, non potrà comunicare con alcun mezzo con la citata parte offesa e non dovrà avvicinarsi all’abitazione ed al luogo di lavoro.
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