
“Winter Flower”, il nome dell'indagine a cura della Compagnia dalla Procura della Repubblica di Lodi
Un vasto giro di fatture false per un valore complessivo superiore ai 400 milioni di euro, incentrato tra il lodigiano e l’area bresciana della Franciacorta, ed ha consentito di ipotizzare un’associazione per delinquere finalizzata all’emissione ed all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Esecuzione di un decreto di sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Lodi, su beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 65 milioni di euro, di 24 indagati, 23 perquisizioni in Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Calabria. Fra i beni sottoposti a sequestro in tutta Italia, 35 società, 60 immobili ubicati nel centro delle città di Milano, Brescia, Monza, Como e Cremona e numerosi appartamenti di pregio sul lago di Garda, ville sul lago di Iseo ed in Franciacorta, 35 autoveicoli e 487 rapporti bancari.
Le misure reali sono state disposte nei confronti dei soggetti coinvolti, imprenditori nel settore delle costruzioni edili, i loro prestanome e professionisti. Al centro del sistema di frode, una società di rilevanti dimensioni operante nel settore edilizio avente sede a Orzinuovi (BS), la quale - attraverso 24 società create ad arte fra il 2010 ed il 2011 nel lodigiano e nell’area della Franciacorta e, successivamente, fraudolentemente trasferite in diverse parti del territorio nazionale, dopo essere state intestate a “teste di legno” - ha conseguito ovvero consentito ad altri soggetti connessi di conseguire indebiti vantaggi di imposta per un importo totale di 80 milioni di euro.
Gli imprenditori coinvolti, avvalendosi della consulenza della professionista contabile di Milano, hanno tentato di occultare l’ingente evasione fiscale attraverso un sistema contabile di compensazioni di crediti e debiti commerciali, creati con l’emissione e successiva annotazione di fatture per operazioni inesistenti.
L' artificio contabile tra le società coinvolte aveva quale unico fine quello di “chiudere” le singole partite contabili con costi inesistenti e/o con I.V.A. a credito, in particolare attraverso la sottoscrizione da parte dei soggetti coinvolti di accolli di debiti commerciali inesistenti.
I proventi dell’attività illecita sono stati investiti in immobili di pregio, in autoveicoli di lusso ed in attività commerciali anche all’estero.
La promotrice dell’organizzazione in 2 anni ha speso oltre un milione di euro in lotto e lotterie.
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