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“Si è lavato le mani?” Ossessioni e compulsioni. Quando l'ansia ostacola la felicità.

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“Si è lavato le mani?” Ossessioni e compulsioni. Quando l'ansia ostacola la felicità.

 di dr.ssa Giulia Paglialonga

"Avrò chiuso la macchina?", "Avrò chiuso il gas?", "Era pulita quella mano che ho stretto"? Vi capita mai di avere dei pensieri fastidiosi? Non so, pensieri ricorrenti, involontari che vi generano un angosciante livello di tensione?

 

Molto più spesso di quanto crediamo, il nostro cervello produce questo tipo di pensieri che sono davvero angoscianti e, a volte, possono portare a vivere una vita davvero complicata; sono caratterizzati dall'essere pensieri involontari, ansiogeni e incontrollati. Il loro contenuto può cambiare da persona a persona e può essere più o meno attinente alle vite che conduciamo. Se conoscete ciò di cui parlo, allora anche voi avete delle piccole ossessioni.

E molto probabilmente, se avete delle ossessioni, avrete anche delle piccole compulsioni, ovvero metterete in atto dei comportamenti per abbassare il livello di ansia generato dal pensiero ossessivo; andrete cioè a controllare l'auto o il fornello o vi laverete le mani. Questo servirà a farvi star tranquilli e a riprendere normalmente le vostre attività.

Ma cosa succede invece se la tranquillità che proviamo dura poco, e si insinua un nuovo pensiero ossessivo che riattiva l'ansia?

Beh, allora se questo è il vostro caso, dovrete porre più attenzione a questi pensieri e a questi comportamenti, perché potrebbe trattarsi di un vero e proprio disturbo ossessivo compulsivo. Non basta quindi avere dei pensieri ricorrenti e fastidiosi per soffrirne, devono essere rispettati dei criteri psicodiagnostici precisi, affinché uno psicoterapeuta o uno psichiatra possa fare una diagnosi di questo tipo.

I contenuti dei pensieri possono essere vari, così come le azioni che vengono messe in atto; ma il problema principale risiede nell'involontarietà con cui sorgono.

Le persone che ne soffrono, non possono alcunché per evitare al pensiero di formarsi e di angosciarli, e la compulsione che mettono in atto è un tentativo infruttuoso di far sparire l'ansia. Dico infruttuoso, perché l'ansia può sparire, ma si ripresenta poco dopo, a volte anche dopo pochi minuti con un nuovo pensiero. Attualmente, questa problematica si cura con un approccio integrato tra farmaci e psicoterapia.

È importante la tempestività con cui si agisce, perché se chiediamo aiuto, evitiamo al problema di strutturarsi. È importante mettersi nelle condizioni di lasciarci aiutare e di scegliere la nostra felicità.

Dr Giulia Paglialonga Specializzata in ipnosi terapia e in training e consulenza di terapia sessuale

giuliapaglialonga270481@gmail.com 3897981757

 

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