
Il Pescara espugna il Picco di La Spezia grazie al ventitreesimo gol di Lapadula, un fenomeno.
La partita inizia con una rilevante sorpresa di formazione, gli attaccanti sono Lapadula e Cappelluzzo, Pasquato unico trequartista. Bocciatura per Verde e Mitrita? Forse, ma soprattutto promozione per Pasquato e decisione tattica per un modulo diverso. Lo Spezia sceglie una partenza a marce alte e impone alla partita i propri ritmi. La prima occasione è, però, per il Pescara, quando al minuto 10’ Pasquato serve Lapadula che tenta una sforbiciata volante, sfera poco sopra la traversa. Il primo tempo prosegue secondo i canoni dei minuti iniziali: lo Spezia tiene il pallone ma il Pescara crea in contropiede. Al 17’ Cappelluzzo gioca di sponda per Lapadula che tira di destro, bravo Chichizola a mandare in angolo. Verre, al 22’, crossa dalla destra sul secondo palo, il calcio è impreciso e la palla colpisce la traversa a portiere battuto. Cappelluzzo al 24’ avrebbe una buona chance servitagli dal tacco mancino di Lapadula, il giovane attaccante spreca colpendo debolmente di piatto. In ombra Pasquato, mai in posizione di ricevere e spesso indeciso. Al minuto 34’ Calaiò calcia una buona punizione dalla destra, palla non distante dalla porta. Piccolo ci prova al 41’, Fiorillo blocca. Al minuto 43’ il momento decisivo della gara: contropiede biancazzurro, Verre serve Zampano in sovrapposizione sulla sinistra, il terzino crossa per Lapadula che, in mezzo a due avversari, trova di testa il secondo palo prendendo in controtempo Chichizola. Si chiude il primo tempo con un Pescara inedito ma bello e in vantaggio.
La seconda frazione vede lo Spezia padrone del pallone, con i biancazzurri che rinunciano a costruire manovre e si affidano a lunghi lanci per le due punte. Nonostante la netta superiorità territoriale ligure, la squadra di Mimmo Di Carlo non riesce a creare palle gol convincenti, se non qualche situazione confusa e qualche vana richiesta di rigore. Ci prova Catellani al 57’, ma il tiro è centrale. L’attaccante spezzino è di certo un brutto cliente, uno dei migliori giocatori di questa serie B, tuttavia il classe ’97 Vitturini lo contiene senza affanni, con concentrazione degna dei veterani. Quando al 62’ entra Situm ad occupare la posizione di Catellani, il giovane terzino lo soffrirà, ma sarebbe stato così per chiunque. Al 64’ Calaiò sfiora il gol con un colpo di testa su cross di Migliore. Pochi minuti più tardi ci prova Sciaudone da dentro l’area, Fiorillo risponde reattivo. Esce un buon Cappelluzzo, combattivo e ordinato, entra Selasi, ancora una pessima apparizione del ghanese che deve ritrovarsi. Nel finale è Situm a provarci due volte, al 76’ tirando fuori di poco, poi a sette minuti dal novantesimo calciando troppo centralmente. La difesa biancazzurra tiene botta tutta la partita, non può che essere motivo di grande soddisfazione per mister Oddo e per i tifosi. Al fischio finale esplode la festa del Pescara, con i giocatori che salutano simbolicamente la curva vuota causa divieto di trasferta.
Noi, poco avvezzi alle grida, siamo da sempre cauti nei giudizi, positivi o negativi essi siano. Tuttavia non può più tacersi l’evidenza, Lapadula è in grado di raggiungere qualsiasi traguardo. Sia chiaro, non abbiamo detto che è già pronto, deve migliorare in alcuni aspetti, ma la sua voglia di fare, come fame animale, la sua capacità di combattere, il senso epico delle sue giocate, lo possono portare ovunque.
Per chiudere, sintetica missiva a Mandragora: caro Rolando, sei un ragazzo giovane ma già molto maturo, come puoi non accorgerti di poter diventare uno dei centrali difensivi più forti in Italia? Soprattutto in un periodo di magra in quel ruolo. Da difensore le porte della Nazionale si spalancherebbero prima di quanto pensi.
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