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Fratelli De Capite, i romanzieri abruzzesi che commossero l'America

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Fratelli De Capite, i romanzieri abruzzesi che commossero l'America

La storia dei fratelli De Capite. Due romanzieri, profondamente orgogliosi di essere abruzzesi, che seppero commuovere l’America. Michael e Raymond erano figli di Domenico Antonio  De Capite nato a Rivisoldoli (AQ) nel 1888. Raccontata da Geremia Mancini - Presidente onorario "Ambasciatori della fame"

Michael (Michele) De Capite, nacque a Clevelad (Ohio) il 13 aprile 1915 da Domenico Antonio De Capite nato a Rivisondoli (AQ) nel 1888 e Carrie LaGratta. Il padre di Michael (di umili origini contadine) era arrivato in America nel 1902. Inizialmente Domenico trovò lavoro come operaio nelle ferrovie, poi aprì e gestì un negozio di alimentari e un altro di vendita del vino. Tutto sembra andare per il meglio quando nel 1929 l’economia familiare venne travolta dalla “grande crisi” e tutti i risparmi andarono in fumo. Nella famiglia tornò l’incubo miseria. Successivamente papà De Capite si trasferì a Chicago per tornare al duro lavoro della ferrovia. Insomma per Michael e i suoi due fratelli Marie (n. 1922) e Raymond (n. 1924) non saranno anni facili e loro stessi dovranno prestarsi ad ogni tipo di sacrificio. Spesso i due ragazzetti erano additati, per il loro umile vestiario,  come "i poveri contadini abruzzesi" . Sin da piccolo Michael che portava, come da tradizione , il nome del nonno paterno si mostrò assai attento agli studi e soprattutto abile nello scrivere. Una insegnante ne intuì le capacità e lo prese a cuore. Lo spinse a scrivere di tutto. E il giovane Michael si mostrò da subito un predestinato. Un giorno si recò con la scuola a vedere una importante partita di Baseball e ne fece un resoconto così puntuale ed avvincente che il suo articolo  finì su un importante giornale cittadino. Ora Michael non poteva fare altro che continuare a scrivere. Intanto continuava brillantemente gli studi che lo porteranno a frequentare prima presso la  “Lincoln – West High School” di Cleveland e successivamente alla “Ohio University” di Athens (qui incontrò la sua futura ed amata  moglie Natalie Whiting)  dove conseguì nel 1938 la laurea in lettere. Per un periodo tenne ripetizioni private a figli di immigrati e successivamente venne ingaggiato prima dal “The Claremont Daily Eagle” e poi, come reporter ,della rivista della  polizia di Chicago. Il giornalismo gli piaceva ma non lo affascinava. Lasciò così la strada del giornalismo per abbracciare quella di romanziere. E’ fu successo. Andò a vivere a New York dove venne introdotto in ambienti sino ad allora a lui preclusi. Intanto era scoppiata la Seconda Guerra Mondiale e Michael si arruolò nell'esercito degli Stati Uniti, dove  divenne giornalista per le riviste militari. E’ di questo periodo il suo primo romanzo, fortemente autobiografico, “Maria” (1943) che si basava e trovava spunto dai  suoi ricordi di vita degli immigrati durante la sua infanzia a Cleveland. Questo romanzo ottenne immediatamente il plauso incondizionato da parte della  critica e il consenso dei lettori. A “Maria” fece  seguito nel 1944 “"No Bright Banner"” nel quale l’autore volle disegnare e ripercorrere le sue esperienze vissute a Chicago. Mentre il suo ultimo romanzo "The Bennett Place"  (1948) viene ambientato in una fittizia città universitaria dell’Ohio. In tutti e tre i suoi romanzi emergono come centrali la famiglia, le umili origini e soprattutto il “suo” Abruzzo.  Arrivarono premi, riconoscimenti e naturalmente guadagni. Ora il figlio di " poveri contadini abruzzesi”  era stimato ed ammirato da tutti.

Dopo la guerra, De Capite andò a lavorare nel 1947, come capo della redazione, allo “United Nations Deparment of Pubblic Information” (Nazioni Unite).  Contemporaneamente tenne dei corsi per giovani vogliosi di cimentarsi nell’arte dello scrivere. E’ un periodo, questo , nel quale la sua “vena” di scrittore sembrò, per un attimo, placarsi. Si dedicava con amore e passione alla sua famiglia: la moglie e i suoi due figli Filippo e Suzanne.

Ma, spinto dagli editori e da una ritrovata ispirazione , decise di tornare a scrivere.

Michael stava lavorando ad un nuovo romanzo quando, il 21 gennaio del 1958 nei pressi di Città del Messico (era in questa città che desiderava ambientare il nuovo romanzo) , morì per le ferite riportate in un violento incidente automobilistico.

Raymond il fratello  più piccolo di Michael diverrà, guidato da lui, anche lui discreto scrittore.

Raymond De Capite nacque il 4  ottobre del 1924  a Cleveland (Ohio) ed era molto legato ai fratelli Michael e Marie (insegnante e preside della scuola). Durante la seconda guerra mondiale, Raymond prestò servizio nella Guardia Costiera, di stanza alle Hawaii. Conseguì la laurea alla Western Reserve University. Raymond negli anni della giovinezza fece tanti lavori e molti umili: addetto alle spedizioni, dipendente ristorante, guidato gru nei cantieri e successivamente cassiere in un negozio di liquori. Ma anche per lui arrivò il momento di un discreto successo, soprattutto,  con “The Coming of Fabbrizze”. Un giorno Raymond dirà: “Ho un unico grande rimpianto e è quello che Michael non visse abbastanza per vedere i miei romanzi pubblicati. Fu lui che mi incoraggiò a scrivere”.

Quando, nel 2009, Raymond muore ha fine la straordinaria ed incredibile "fiaba" dei fratelli De Capite. I "poveri contadini abruzzesi" che seppero commuovere l'America di allora. 

 

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