Calcio. Serie B. Pescara a Novara per l’andata della semifinale playoff

“La cosa più segretamente temuta accade sempre” scriveva Cesare Pavese ne “Il mestiere di vivere”, crediamo che il concetto possa descrivere l’attuale psiche del tifoso biancazzurro. Il pubblico pescarese ha conosciuto Baroni, in pochi – forse pochissimi - hanno apprezzato il suo modo di allenare, la città si fregia di possedere un fine gusto d’estetica. Incontrare l’ex mister proprio quando più conta è stato un pensiero fisso durante la stagione, pensiero poi tramutato in timore, sentimento quasi mai svelato, proprio come “cosa segretamente temuta”. Chi propende al fatalismo accennerà al destino, il Novara agguanta i playoff all’ultima giornata, il Pescara pareggia in casa contro il Latina e il Bari subisce un incredibile 4 a 3 a pochi minuti dalla fine dei tempi supplementari. Anche il più scettico vacillerà, solo per poco però.

C’è da preparare una partita complicatissima. I biancazzurri hanno perso entrambi gli incontri stagionali contro i piemontesi, vuoi per la crisi, vuoi per una partita storta. La speranza è che il ricordo non sfoci in insicurezza. “Sono sereno”, dichiara il mister in conferenza. Qualche ragione la ha. Come prima cosa Campagnaro è recuperato e sarà titolare, la sua presenza potrebbe rivelarsi un fattore decisivo in questi playoff. Il Novara è una squadra che gioca sull’errore avversario, sfrutta disattenzioni della linea difensiva per lanciare in profondità i propri – veloci – attaccanti, il toro di Moron deve evitare che accada. Altra buona nuova è la possibilità di avere a disposizione capitan Memushaj, Impossibile non spendere qualche parola: il giocatore, accordo con la Federazione albanese a parte, aveva il sacrosanto diritto di restare in ritiro per preparare al meglio l’occasione più importante della sua carriera, ciononostante ha deciso di non abbandonare la sua squadra. Solo applausi. Rientrano Zampano, Torreira e Benali, dovrebbe esserci anche Crescenzi. Salvo imprevisti, dunque, potrebbero giocare i titolarissimi (a parte Mandragora, naturalmente). Ad avviso di chi scrive, quanto appena detto sarà l’unica ragione per la quale non si cambierà nulla del Pescara “tipo”. Nelle due sfide di campionato, il Novara è stato affrontato con qualche aggiustamento. Il motivo, come sempre, è di natura tattica, il Pescara soffre maledettamente squadre di tal genere. Il Novara si difende basso, senza sfruttare il fuorigioco, non pressa se non sulla trequarti difensiva, ha giocatori rocciosi, capaci di chiudere ogni fessura dell’asse centrale, non ha esitazioni nel bloccare la manovra avversaria con falli tattici. In altre parole, non concede mai spazi. Come, dunque, affrontarlo? Si ricordi, dapprima, che in virtù della classifica basterà segnare lo stesso numero di gol nel doppio incontro per accedere alla finale, di conseguenza non sarà arrembaggio. Le squadre di Baroni, però, hanno – tra gli altri – un evidente difetto: più le si attacca e più le si vede arretrare, anche fin dentro la propria area. I piemontesi si difendono correndo indietro, bisogna avere pazienza e giocare una partita di grande intensità, provando a portarli il più possibile vicino alla porta. Questo Oddo lo sa ed è uno dei motivi per cui Torreira sarà titolare.

Baroni ha qualche problema di formazione: assenti Faraoni e Dickmann, rispettivamente per infortunio e squalifica, diffidati Da Costa, Casarini, Troest e Buzzecoli. Dubbio Galabinov-Evacuo.

Le ore che precedono un incontro così importante sono sempre di grande tensione, tantissime le incognite. Provando a ragionare lucidamente, crediamo che il Pescara potrà ritenersi soddisfattissimo qualora uscisse dal Piola con un pareggio. Questi playoff hanno già espresso lo spettacolo che ci si aspettava, il Pescara vorrà farne parte fino alla fine.

Formazione: Fiorillo, Zampano, Campagnaro, Fornasier, Crescenzi (Vitturini), Torreira, Verre, Memushaj, Caprari, Benali, Lapadula.