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Pescara. Cosa c’è stasera al parco? Intervista a Roberto Falone dell’associazione “Il Parco”

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Robero Falone e il Parco dei Gesuiti

di Mauro Di Profio

Intraprendenza, pianificazione, e spirito di sacrificio sono caratteristiche fondamentali di un organizzatore di eventi. Roberto Falone dell’Associazione culturale Il Parco di Pescara di queste qualità ha contrassegnato il suo marchio di fabbrica.

 

E non gli fa difetto neanche quel sano senso pratico, tipico dell’esperto ragioniere di altri tempi, con cui riesce a far quadrare il cerchio del saldo economico. E indossati i pantaloni del contabile, da una tasca estrae le banconote per dare aiuto a chi non riesce a provvedere ai proprio bisogni, dall’altra tira fuori gli emolumenti per la soddisfazione economica degli artisti.

Barcamenarsi nel mare in tempesta è la sua specialità, e gli riesce talmente bene anche in momenti di contrazione, e si sa che in questi periodi a farne le spese è la cultura-spettacolo. Lui tira dritto e riesce ad organizzare due cartelloni uno invernale con spettacoli che si tengono al teatro della Chiesa dei Gesuiti, ed uno estivo i cui spettacoli si tengono nella magnifica cornice naturale del parco dei Gesuiti.

Al pari di un prestigiatore estrae dal cappello a cilindro, ogni anno, una variegata kermesse, che vede coinvolti artisti e compagnie teatrali tra le più apprezzate. Soprattutto in inverno per la capienza esigua del teatro è costretto al tour de force per organizzare in tempi brevissimi repliche degli spettacoli finiti rapidamente sold out.

In questi giorni è super impegnato perché sta partendo il cartellone estivo, e tra uno scusa ti richiamo appena posso, pronunciato all’ interlocutore al telefono, e un aspetta che arrivo, detta all’elettricista che chiede: “ questa presa dove la colloco?” trova tempo da dedicarmi evidenziando così la sua qualità di pr

Roberto, organizzare eventi, mettendo ogni pezzo al posto giusto, per avere il puzzle perfetto, è passione, capacità o cosa ?

E’ un impegno importante e gravoso che ha origini lontane, e molto nobili. Organizzai insieme a Nduccio, anche lui molto sensibile e generoso, la partita del Cuore allo stadio Adriatico Cornacchia. Fu un buon successo, con un buona risposta del pubblico, discreto il ricavato, che destinammo a tal Padre Renato Lizza, Gesuita. Padre Renato era stato coinvolto in un grande progetto, da realizzare in Albania, una terra a prevalenza di religione musulmana, e dove era davvero difficile, se non impossibile, organizzare attività che portassero la parola di Dio. Io e Nduccio fummo orgogliosi di essere riusciti con il nostro impegno a rendere più agevole il compito del Padre.

Come si realizza un cartellone di spettacoli?

Come fosse una operazione di marketing. Cercando il meglio, informandosi sulle novità che le compagnie propongono; trovando il giusto rapporto qualità-prezzo, cercando di offrire più di un genere per accontentare il nostro pubblico. Il pubblico, che è l’elemento dominante in questo rapporto, si è evoluto, è diventato a ragione, esigente, e percepisce la compagnia più preparata. Il pubblico è eterogeneo, la bravura dell’organizzatore sta nel proporre un cartellone variegato che tenga conto dei gusti di tutti, e con occhio sempre attento alle risorse finanziarie.

 

Quali le difficoltà maggiori?

Beh..non saprei da dove iniziare. Ovviamente all’aspetto economico compete la palma dell’importanza. Noi siamo un’ Associazione Culturale “ il Parco “ e ci auguriamo di ricevere sovvenzioni da Enti pubblici, da sponsor, anche dal privato. Niente di tutto questo. Dobbiamo auto gestirci per finanziarci. Ecco allora rimboccarci la maniche e proporre in inverno una serie di corsi, per esempio quello di lingua inglese di ottimo livello, corsi di ballo e di fitness e altri ancora. Grazie a queste attività troviamo le risorse economiche che destiniamo in parte alle attività estive. Poi la difficoltà cronica della vendita dei tagliandi, è una difficoltà abbastanza importante.

Cosa fare per vendere più biglietti?

Semplicissimo, sembrava un falso problema la vendita dei biglietti. Ma mi sbagliavo. Nel corso di una riunione tenuta nel mese di Aprile con i rappresentanti dei gruppi teatrali, ho fortemente ribadito una concetto fondamentale, utile alla vendita dei biglietti, e cioè quello di fare rete attraverso i social. Per esempio Facebook se usato con intelligenza da molta visibilità, e mette in risalto le attività che si propongono. Creare una rete tra tutti i partecipanti al cartellone è come darsi una sorta di mutuo soccorso fra i gruppi, dove ognuno si impegna per la vendita dei tagliandi relativi al proprio spettacolo.

Quante persone fanno parte della macchina organizzatrice?

Se non vengo scambiato per egocentrico dico che sono solo. Sono solo per tutto quello che attiene la compilazione del cartellone e tutto quel che ne deriva. Trovo difficoltà a incaricare altri per avviare contatti con gli artisti, per provvedere all’ allestimento oltre alla comunicazione che ritengo essere importantissima. A volte bisogna decidere in fretta, e non tutti riescono ad avere la prontezza decisionale, però ci sono amici che ci aiutano nella vendita e prevendita, nel servizio d’ordine in genere, nei lavori di manovalanza; è un lavoro senza luci della ribalta, ma molto importante, per questo che ringrazio i miei collaboratori.

Cosa rimane al termine uno spettacolo?

La stanchezza senz’altro, perché oltre all’allestimento degli spettacoli, è tutta la location ad essere preparata per ospitare l’evento, dalla cura del verde, alla sistemazione e pulizia delle sedie, l’illuminazione, l’accoglienza, quindi al termine della serata c’è una stanchezza fisica. Questa stanchezza è mista alla consapevolezza di aver organizzato una bella serata, alla gratitudine deicomplimenti ricevuti, alla contentezza per avere fatto beneficenza, e alla voglia di rimettersi in gioco. Basta una sana dormita per recuperare le energie e iniziare a pensare agli impegni futuri.

Beneficenza, per chi?

Guardiamo quello che abbiamo fatto in passato: stagione estiva 2015, due spettacoli, grandi artisti, Antonello Persico con la cover band di Fabrizio De Andrè, tutto esaurito, spettacolo con un artista eccellente. L’altro con Nduccio e Goran Kuzminac grande cabarettista tutto fare, e grande chitarrista che hanno incantato il parco con musica, gag e risate. Il ricavato di questi spettacoli è stato devoluto a favore di un grande amico, parroco per un decennio delle nostra parrocchia. Padre Pino Piva, ancora oggi spesso in Albania per sostenere grandi progetti in una terra che richiede fortemente l’impegno. In altre circostanze abbiamo contribuito al soddisfacimento delle necessità parrochiali. Da allora non ci siamo mai fermati.

Un spettacolo evento che vorresti organizzare?

Dopo aver organizzato la partita del Cuore con nomi importanti Raoul Bova, Pino Insegno, Valerio Mastrandrea, Riki Memphis, Giovanni Galeone, Ubaldo Righetti, Riki Massara, Max Allegri, e tanti altri, credo sia difficile fare meglio e quindi desiderare altro. Ma qualcosa ho in mente, ma non posso dire niente un po’ per scaramanzia, un po’ perché é ancora un progetto in fase embrionale.

Uno spettacolo che non riproporresti Nella scala di valori, c’è chi è più bravo e chi lo è meno. Non voglio entrare nello specifico e dire chi non mi piacerebbe richiamare a partecipare. Non è corretto nei riguardi di chi si è impegnato, di chi ha partecipato anche solo per il piacere di esserci, e dire c’ero anch’io. Anche per questo va ringraziato. E comunque sono decisamente pochi, e si contano sulle dita della mano di un uomo monco. Di solito proponiamo spettacoli di ottima qualità, che impiegano attori bravi.

Oltre agli spettacoli teatrali in dialetto a cosa possiamo assistere questa estate al Parco?

Abbiamo il piacere di ospitare in anteprima nazionale Silvano Torrieri con “Sogno di mezza estate” di William Shakespeare, Licio Di Biase con “Raccontiamo Pescara” ospiti personaggi noti e famosi, il quinto Festival del Blues, Nduccio ovviamente non poteva mancare, così come Goran Kuzminac. E non nascondo la possibilità di aggiungere altri nomi.

Manca davvero poco all’apertura della stagione estiva nel parco dei Gesuiti, vera oasi di pace nel cuore di Pescara. Tutto è pronto, prato rasato, poltroncine allineate, americana montata e tavole del palcoscenico trattate.

La prevendita dei biglietti è iniziata con buon piglio, e tutta la macchina organizzatrice si è messa in moto. Non ci resta che prenotare e prendere posto in poltrona, e augurare tanta “merda”, scusate ma si dice proprio così, e sembra porti bene agli attori.

Roberto, visto che gli spettacoli si tengono all’aperto, è impegnato nello stringere una sorta di Santa alleanza con il tempo, in questa circostanza non vale il detto spettacolo bagnato, spettacolo fortunato.

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