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Festival laicità, Premio “Laici per il Mediterraneo 2016” a Ilaria Valenzi per “Corridoi Umanitari”.

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da sinistra Silvana PROSPERI,  Ilaria VALENZI,  Paolo PIGNOCCHI,  Constantino Camblor,  Muni Cytron,

Si è conclusa domenica sera presso l’Aurum di Pescara, con l’assegnazione del Premio “Laici per il Mediterraneo 2016”, il Festival mediterraneo della laicità che quest’anno è giunto alla nona edizione.

 

Il Premio è stato consegnato all’Avvocato Ilaria Valenzi, in rappresentanza del progetto “Corridoi Umanitari” del quale ha curato gli aspetti legali e attivamente partecipa alle fasi di accoglienza dei rifugiati che giungono nel nostro paese.

Motivazione del Premio Laici per il mediterraneo 2016 del nono Festival mediterraneo della laicità.

La situazione in cui viviamo oggi non riesce a farci percepire la realtà: il pericolo ha superato per così dire la soglia di percezione. La cecità nei confronti della disumanizzazione è quindi espressione di un’incapacità oggettiva di fondo di affrontare cognitivamente ed emozionalmente ciò che non è percepito e definito. Questo “gap prometeico” (o “dislivello prometeico”), segna il rapporto dell’uomo con le cose da lui prodotte, e soprattutto con le diseguaglianze e le violenze che molti essere umani subiscono per responsabilità di altri uomini di potere, e forma degli analfabeti emozionali. Il “mostruoso disumano” (che è troppo grande per noi) non ci lascia infatti soltanto freddi, ma non riesce minimamente a toccarci e a scuoterci. E una minor capacità percettiva dei pericoli porta con sé una minor capacità di provare angoscia di fronte ad essi. Per questo il nostro tempo può essere definito come “l’età dell’incapacità a provare angoscia” anche di fronte alla morte di migliaia di donne, uomini e bambini colpevoli solo di voler sfuggire alla morte, alle violenze cercando un futuro.


I corridoi umanitari sono il frutto di una collaborazione ecumenica fra cristiani cattolici e protestanti: Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche, Tavola valdese hanno scelto di unire le loro forze per un progetto di alto profilo umanitario. I corridoi umanitari prevedono l’arrivo nel nostro Paese, nell’arco di due anni, di mille profughi dal Libano (per lo più siriani fuggiti dalla guerra), dal Marocco (dove approda gran parte di chi proviene dai Paesi subsahariani interessati da guerre civili e violenza diffusa) e dall’Etiopia (eritrei, somali e sudanesi).


L’iniziativa è totalmente autofinanziata dalle organizzazioni che lo hanno promosso, grazie all’otto per mille della Chiesa Valdese (www.ottopermillevaldese.org) e ad altre raccolte di fondi.

Non pesa quindi in alcun modo sullo Stato.

La stessa Comunità di Sant’Egidio (www.santegidio.org), la Federazione delle Chiese evangeliche (www.fedevangelica.it) nell’ambito del progetto Mediterranean Hope (www.mediterraneanhope.com)  e la Tavola valdese provvedono alle spese per l’ospitalità dei profughi.

Alcune associazioni, presenti da mesi nel campo libanese di Tel Abbas, hanno facilitato, con il loro generoso impegno, la realizzazione del progetto

 

I corridoi umanitari sono frutto di un Protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese.

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