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Montesilvano/I Pianacci a senso unico. Di Costanzo: “non è risolutivo neppure in via sperimentale”

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galleria I pianacci a doppia canna

“innovazione, metodi e dai contenuti delle politiche urbane”, per Di Costanzo bisogna partire da qui per risolvere il problema della mobilità cittadina.

 

Con questa soluzione provvisoria, invece l’unica cosa prevedibile al momento è che i superamenti degli inquinanti nell’aria saranno semplicemente traslati su un’altra parte della città, anzi aumenteranno visti i maggiori tempi di percorrenza, stazionamento veicolari, consumi di carburante e dunque inquinamento atmosferico e acustico, su un tratto già fortemente a rischio.” Così commenta Romina Di Costanzo – Segretaria Partito Democratico di Montesilvano. ”Bene dunque che si inizino a pensare soluzioni per risolvere le criticità ambientali e di mobilità sulla città, ma il provvedimento prospettato nel corso del tavolo di lavoro sulla sicurezza urbana, convocato dal Prefetto, su richiesta del primo cittadino di Montesilvano, non è di certo risolutivo neppure in via sperimentale.”

“Il problema dei flussi veicolari sul territorio urbano e il conseguente traffico e inquinamento di parti critiche della città impone un approccio complesso di ripensamenti infrastrutturali e modali importanti, in un piano urbano della mobilità sostenibile metropolitana in un orizzonte di lungo periodo.” Per la presidente della commissione provinciale pari opportunità la soluzione venuta fuoroi dal tavolo “ è sintomatico di un approccio miope che non guarda la mobilità in un contesto urbano né tanto meno di area vasta.”

“E’ la dimensione metropolitana la vera misura della pianificazione del traffico di Montesilvano. Poiché un PUMS, per comuni o consorzi di comuni, ha una dimensione minima di 100 mila abitanti, e attualmente non è prevedibile una tale operatività intercomunale, il PUT pur limitato all'ambito comunale, dovrebbe tuttavia costituire almeno lo strumento conoscitivo e propositivo con cui attivare un tavolo di discussione con gli altri comuni sui temi della mobilità di area vasta.” Preparata e precisa afferma “Il problema non è decongestionare la galleria, per la quale esistono sicuramente misure e mezzi per facilitare l’assorbimento dei gas di scarico e l’abbattimento degli inquinanti, ma quanto piuttosto decongestionare il traffico su punti nevralgici della città. Il fatto di introdurre il senso unico e canalizzare i flussi in uscita sull’altra rampa della circonvallazione sud a Santa Filomena, equivale semplicemente ad allungare il tratto di percorrenza di quei veicoli che devono riconnettersi sulla Vestina imponendo un percorso più lungo, con conseguente maggiore traffico, congestione e inquinamento sull’arteria adriatica che attraversa la città.”

“In passato programmazioni che tenevano conto di un orizzonte temporale più lungo, come nel caso del PRG 2001 di Montesilvano, prevedevano la prosecuzione della tangenziale sul fondovalle Saline, la cd variante Anas alla SS16, un tracciato ora compromesso da costruzioni, tra le quali la scuola di legno, fatta realizzare in epoca Cordoma e ora all’abbandono. Anche lo studio viabilistico per Città S.Angelo nel 2010, condotto da Ciurnelli di TPS, proponeva il raddoppio del casello autostradale di Città Sant’Angelo.” Propone “E dunque perché non trasformare il tratto di A14 nella tangenziale del fondovalle Saline?”

 

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