
Assemblea di oggi non autorizzata. Studenti annunciano “clima di totale repressione, clima che purtroppo contraddistingue il nostro Paese e le scuole da troppo tempo.”
Ritengono “difatti che su un doppio binario (scuole e paese) la democrazia è fortemente sotto attacco e che riappropriarsene, significhi anche autogestire ed occupare le scuole, per dare voce collettivamente alle nostre idee, rivendicazioni, proposte. La repressione non ci fermerà. “
Anche il Liceo Classico D’Annunzio si sta mobilitando. Dopo due settimane di trattative, non si è arrivati, sfortunatamente, ad un accordo con la Dirigenza per concedere una autogestione di tutti gli studenti. Così informa il collettivo studentesco di Pescara.
La circolare emanata dalla Dirigenza afferma dubbi sull'autogestione, i giorni siano troppi e i risultati ottenuti in passato, siano stati, in tali iniziative, molto evanescenti. Così la palla passa ai Docenti, “ascoltando anche la voce dei propri alunni, relativamente al proprio orari e alle proprie classi, nei giorni indicati, deciderà se concedere o meno tale autogestione.“ L'Autogestione ha il fine, come per tutte le altre scuole, si apprende dagli alunni del Liceo Classico, di stilare un documento da consegnare in Regione sulle rivendicazioni degli studenti per il diritto allo studio.
Oggi gli studenti, per questo, hanno deciso di svolgere una assemblea straordinaria non autorizzata, dato che ritenevano totalmente insufficiente l’autogestione affidata a ciascun docente. Riferiscono. Si sono recati in 400 nel cortile esterno, mentre 200 studenti hanno scelto di fare lezione. Nel corso dell’assemblea è sopraggiunta la Digos, chiamata dalla Dirigente, che, dialogando con gli studenti, ha esortato le parti a trovare una soluzione.
La proposta emersa “era quella di sciogliere immediatamente l’assemblea e di avere domani e dopodomani autogestione ed assemblea. “Nemmeno il tempo di discuterla con i 400 studenti, che la Dirigente ha chiuso fuori gli studenti stralciando ogni trattativa.” A questo punto l’assemblea è proseguita al parco “Villa De Riseis” e la mobilitazione continuerà.”
“Tristemente”, nel primo pomeriggio, “veniamo a conoscenza di una nota emanata dalla Dirigenza” che “accusa” gli studenti di: “occupazione” della palestra e campetto, “danni” e di tematiche “non sufficientemente importanti per protestare.”
Davanti all'intervento della Digos, i ragazzi rispondono alla Dirigente, in punto di diritto, che “la palestra era totalmente libera, per quanto riguarda l’occupazione del campetto esterno” citano la sentenza del 30 marzo 2000 della II sezione della Corte di Cassazione, “Non è applicabile l'art. 633 alle occupazioni studentesche perché tale norma ha lo scopo di punire solo l'arbitraria invasione di edifici e non qualsiasi occupazione illegittima.” Ammettono però l'errore sugli arredi della palestra che avevano prelevato impropriamente ( tappetini, step, travi per esercitazioni ginniche, cavi elettrici, materassini ginnici, ecc...). “Su questo ammettiamo l'errore commesso ed infatti erano state immediatamente restituite tutte le attrezzature.”
Non è stato uno “sgombero” della Digos ma una collaborazione.
“Nella giornata di domani la scuola sarà sotto il controllo delle Forze dell’Ordine Pubblico fin dalle ore 08.00 con lo scopo prioritario di garantire alle famiglie il regolare svolgimento e la sicurezza dei loro figli.”
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