
della dr.ssa Giulia Paglialonga
Una mamma che protegge troppo o che si sostituisce al figlio alleggerendo le sue responsabilità, è una mamma che dà un aiuto limitato nel tempo. Un padre che per lavoro non c'è durante il giorno e che quando c'è, ha poco tempo, provi a puntare sulla qualità della relazione e non sulla quantità.
La mamma travestita da eroina, che sconfigge i pericoli che incombono sulla vita del figlio; una mamma super magra, super bella, con trucco e parrucco fantastici, che si divide tra lavoro, spesa, casa, cane e tre figli. Con un piede apre il cofano,con l'indice apre lo sportello, nel braccio ha tre sacchetti della spesa. Mai che ci fosse un marito o un compagno con lei, e quando invece c'è la saluta sorridendo, anche lui bello come il sole, mentre esce per andare a lavoro...senza neanche buttare un sacchetto della spazzatura.
Questa rappresentazione della nostra società, quanto e aderente alla realtà? Quante mamme si sentono delle super mamme, quante mamme sono vittime dello stereotipo del "bello, efficace e possibilmente veloce?” Quanti papà non ci sono mai? Proviamo a far chiarezza. In molti casi, sottovalutiamo la continua pressione delle aspettative sociali su di noi e non ci rendiamo conto di come "l'essere come ci vogliono", influisca profondamente sui nostri processi di pensiero.
Noi psicoterapeuti, assistiamo ad un cambiamento costante della famiglia, e la mia esperienza professionale mi dice, ad un aumento delle richieste di aiuto per i bambini, sempre più piccoli. Oggi mamma e papà, "devono" essere in un certo modo, i tempi si restringono, le relazioni pure, non c'è mai tempo per ascoltare, ed ecco che ci troviamo ad assecondare un capriccio, perchè almeno così la smette. Aumentano i comportamenti sostitutivi che i genitori hanno nei confronti dei figli (e quando dico genitori, intendo molto spesso la mamma) e aumentano gli atteggiamenti di delega, ai nonni o alla scuola.
Il tablet, diventa l' alleato durante i pasti dei nostri figli, così come il cellulare lo è per gli adulti. Ma la relazione dove va a finire? Relazione, ascolto, osservazione, questi sono comportamenti utili e potenti. Una mamma che protegge troppo o che si sostituisce al figlio alleggerendo le sue responsabilità, è una mamma che dà un aiuto limitato nel tempo. Agisce molto nell'immediato e poco nel lungo termine. Un padre che per lavoro non c'è durante il giorno e che quando c'è, ha poco tempo, provi a puntare sulla qualità della relazione e non sulla quantità. Genitori sereni, contribuiscono alla serenità dei figli; troppo spesso lavoriamo con mamme che non si fidano e non si affidano, molto spesso per paura o per solitudine.
E l'insicurezza va a braccetto con il controllo, perchè limitando il raggio di azione dei nostri figli o seguendolo in tutte le sue attività, abbiamo più possibilità di sapere cosa sta facendo e questo ci fa sentire meglio.
Ma voi mamme che mi leggete, quante chat avete sul telefonino inerenti la vita di vostro figlio? Ma sono tutte utili? Vostro marito quante ne ha?
Quando giunge un bimbo in terapia, noi lavoriamo sul ruolo della sua famiglia, essendo consapevoli che non esistono comportamenti sbagliati o giusti, ma utili o non utili. Lavoriamo prima di tutto sulla relazione e sull'autonomia, in senso di efficacia percepita, prima di tutto sui genitori e poi sui figli.
Dr Giulia Paglialonga Specializzata in ipnosi terapia e in training e consulenza di terapia sessuale
giuliapaglialonga270481@gmail.com 3897981757
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