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Coppa Italia, Pescara-Triestina 5-3 d.t.s.

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Coppa Italia, Pescara-Triestina 5-3 d.t.s.

Folle gara all'Adriatico, con ben tre ribaltamenti di risultato: il Pescara rischia l'eliminazione e la spunta solo ai supplementari.

 

È tornata Zemanlandia, nel bene e nel male. Il Delfino concede ben 3 gol ad una compagine di categoria inferiore, ma ne segna 5, anzi 11: incredibile ma vero, sono addirittura 6 le reti annullate ai biancazzurri per fuorigioco (un vero e proprio record nella storia del Pescara!), anche se le decisioni arbitrali sono sembrate sostanzialmente giuste. Alla fine i padroni di casa passano il turno, ma non c'è molto da gioire considerando che fino a 90 giorni fa erano addirittura tre le categorie di differenza tra le due squadre, con i pescaresi in massima serie e i giuliani relegati nel campionato di serie D: il ripescaggio della Triestina in serie C è inoltre avvenuto a organici ormai completati e questo la dice lunga sulla figuraccia rischiata dal Delfino, che solo al 92' con un rigore di Ganz ha evitato una fulminea eliminazione dalla Coppa Italia.

Sotto accusa, ancora una volta, la difesa colabrodo: del tutto negativa la prestazione fornita dalla coppia centrale, con il giovane Delli Carri che è apparso sempre incerto e impacciato; urgono più che mai i rientri dei più esperti Campagnaro e Bovo, altrimenti in campionato saranno dolori.

In attacco deludente la prova del fantasista Capone, schierato da Zeman come esterno di sinistra del tridente offensivo: la punta, che è un destro puro, di fatto non tocca un solo pallone con il piede mancino in 120' di gioco; costretto a rientrare sempre sul suo piede naturale, non effettua cross, diviene prevedibile e soprattutto rallenta le trame offensive del tecnico boemo, basate invece sulla velocità di esecuzione. Probabilmente è anche un po' fuori condizione, considerando le due facili occasioni fallite sotto porta.

Passando alle note liete, invece, la palma del migliore spetta senza dubbio a Coulibaly, subentrato ad inizio ripresa. Il senegalese, con le sue lunghe leve, arpiona ogni pallone a centrocampo ed è addirittura devastante nelle sue percussioni centrali: con le dovute proporzioni, è sempre più emulo del suo idolo Pogba. Buone inoltre le prove del centravanti Ganz e del terzino sinistro Mazzotta.

Per la cronaca, sono sufficienti 4' alla Triestina per trovare il primo gol con Aquaro, liberissimo di schiacciare in rete su calcio d'angolo; poi, dopo i primi tre gol annullati per fuorigioco, è finalmente buona la conclusione vincente di Pettinari (27'). Al 39' Brugman porta in vantaggio i padroni di casa su assist di Mazzotta, ma prima dell'intervallo è Arma a ristabilire la parità. Il centravanti marocchino degli alabardati si diverte con lo statico duo Delli Carri-Coda e al 75' concede il bis; poi, quando il Pescara è ad un passo dalla clamorosa eliminazione, ci pensa il direttore di gara ad assegnare un penalty agli abruzzesi per una trattenuta su Ganz: è lo stesso centravanti biancazzurro a trasformare (92'). Ai supplementari Coulibaly suggella la sua splendida prestazione trovando la sua prima rete con la maglia del Delfino (94'), prima del gol della sicurezza siglato da Del Sole (117').

Nel prossimo turno di Coppa Italia, in programma il 12 agosto, i biancazzurri se la vedranno con il Brescia.

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