
Comitato vittime: “a Rigopiano ci si può andare solo per pregare i nostri cari”
L' amministrazione del comune di Farindola impone un divieto di bivacco nella zona circostante i resti dell'hotel Rigopiano. Il Comitato vittime omonimo afferma: “siamo letteralmente allibiti da una tale decisione solo alla fine della stagione estiva.” Spiegano i parenti delle persone rimaste uccise per il crollo dell'Hotel: “Fin dal giorno della riapertura della strada abbiamo contestato, anche in un incontro con i procuratori, il fatto che quella decisione avrebbe trasformato le macerie dell'hotel in un museo del macabro a cielo aperto con migliaia di turisti che ogni giorno si recano sul posto per curiosare, scattare fotografie e quindi bivaccare, trasformando il nostro dolore in un'attrazione turistica.”
E chiedono: “Perché il sindaco non si è mosso prima? Probabilmente se avesse emesso prima quel decreto avrebbe impedito a migliaia di turisti di passare per Farindola, ponendo ancora una volta la sfrenata voglia di fare economia al primo posto rispetto al nostro dolore.”
“Inoltre la stessa mano – si legge in una nota del Comitato - che ha firmato questo decreto ha firmato anche la concessione del chiosco al di sotto dell'albergo, sono due ordinanze completamente in contrasto fra loro, con un punto ristoro nelle vicinanze è impossibile non bivaccare.” Le nostre perplessità sono rivolte anche a tutti coloro che, mentre nella settimana della tragedia hanno pianto davanti alla tv per la morte dei nostri cari, in questi giorni hanno portato i propri figli a ridere e giocare là dove tutto è accaduto.”
Conclude il Comitato: “Non serviva un'ordinanza per capire che a Rigopiano ci si può andare, ma solo per pregare per i nostri cari, portando a quel luogo, per noi sacro, il dovuto rispetto. Questo per noi è inaccettabile e ci chiediamo se il sindaco di Farindola sia ancora in grado di amministrare la cosa pubblica.”
- Farindola
- rigopiano
- news
- ultime notizie
- ultimissime notizie
- chiosco
- comitato vittime
- turismo macabro